Il progetto è rientrato, tra i molti altri, all'interno di quelli voluti dalla legge n. 64/1986 recante “Disciplina organica dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno” [1]. Pensata per regolare l'intervento nelle aree più depresse del Paese, la legge ha previsto, attraverso la creazione della Agenzia per la Promozione dello Sviluppo nel Mezzogiorno, la costruzione di opere strategiche per ridurre il divario sociale ed economico tra il Nord e il Sud. Leggi tutto...Muovendo dalla volontà di sostenere opere localizzate nel sud Italia, hanno pensato ad un'arteria stradale che possa collegare la zona di Alburni – Val Calore situata nel Parco Nazionale del Cilento. Progettata nel 1984, finanziata con fondi della legge 64, inserita nel piano Cipe nell' agosto ' 88, ma mai iniziata [2]. L'opposizione al progetto si è fatta sentire a tal punto che i lavori sono stati bloccati e sospesi numerose volte negli anni [3]. Chi si è detto favorevole, invece, ha sostenuto che la costruzione della strada possa incrementare il settore turistico e facilitare la vendita dei prodotti agricoli collegando una zona periferica dell’entroterra a centri come Eboli e Battipaglia. In realtà per fare ciò basterebbe potenziare le reti stradali già esistenti senza intraprendere nuove opere di inutile e dannosa cementificazione. La Giunta Regionale della Campania ha approvato nel 2000 con Delibera n. 98 il progetto preliminare e inoltra la richiesta di parere di compatibilità ambientale, ai sensi della vigente normativa in materia [4]. A seguito di un sopralluogo della Commissione per la V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) la Comunità Montana ha provveduto alla modifica del progetto iniziale al fine di ottemperare alla richiesta di adeguamento alle norme regolative del Parco Nazionale Foce Sele-Tanagro [5]. Mentre è stato formulato il progetto definitivo, infatti, le norme sul Parco che sono state approvate stabilivano il divieto di costruire opere che intaccassero il corso del fiume Calore. Ottenuto il parere favorevole di compatibilità ambientale nel 2002, la Regione ha proceduto a comunicare l'avvio delle procedure di esproprio ai fini di pubblica utilità ai sensi degli articoli 7, 8 e 9 della legge 241/1990 e del Decreto del Presidente della Repubblica 327/2001 [6][7]. Nel 2004 è stato proposto il primo Accordo di Programma tra i sindaci dei comuni coinvolti, la Regione e la Provincia di Salerno, ma successivamente è decaduto per il ritiro della sottoscrizione da parte dei sindaci. A seguito dell'invito della Provincia sulla necessità di dare avvio alla costruzione di un'opera strategica, sono arrivati a nuovo accordo. Nonostante il dissenso di cittadini e agricoltori abbia portato a vari rinvii dei lavori nel 2007 questi riprendono e in quell'anno verranno portati a compimento i primi due lotti del progetto per poi vedere un nuovo blocco del cantiere [8]. Alla realizzazione della strada a scorrimento veloce Fondovalle Calore sono connessi casi giudiziari e arresti che hanno coinvolto sia esponenti politici sia progettisti. Nella vicenda in cui si fa strada la questione ambientale che si vuole riportare, occorre non dimenticare che nascendo nel '92, il progetto della Fondovalle Calore, vedeva i suoi sostenitori politici e parte degli imprenditori coinvolti in accuse come associazione a delinquere, abuso di ufficio patrimoniale, tentato peculato aggravato e truffa aggravata ai danni della regione [9][10]. Nel 2012 la Soprintendenza di Salerno ritira il nulla osta sostenendo che l'autorizzazione di dieci anni prima era ormai scaduta [8], ma il Consiglio di Stato si esprime nel 2015 respingendo il ricorso e quindi autorizzando la ripresa del cantiere dopo tre anni di contenzioso [11]. Ma il cantiere è stato fermo da anni, ma nel 2016 Il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha annunciato lo sblocco di circa 9 milioni di euro per il completamento dell’asse viario [12]. (Vedi meno) |