La Centrale di Rossano Calabro è stata costruita da Enel nel 1971 e ha subito un processo di ripotenziamento nel 1989. Leggi tutto...Nel 2005 Enel ha presentato un progetto di riconversione dell’impianto che prevede la demolizione delle 4 sezioni a vapore e la loro sostituzione con una nuova caldaia alimentata a carbone e biomassa. La sezione a carbone e biomassa verrà integrata con un impianto solare termodinamico. Le motivazioni di Enel per la riconversione della Centrale sono legate al rendimento-costo dell’impianto: la centrale è attualmente già ambientalizzata ma il rapporto costo-rendimento non è competitivo in quanto fa uso di olio combustibile e gas naturale, al momento i combustibili più costosi, data la situazione l’Enel ha previsto una dismissione dell’impianto in tempi medio-brevi [1]. Tale progetto prevede un contenimento dei costi di produzione permettendo alla centrale di mantenere un rapporto costo-produttività accettabile per la società titolare Enel. Le analisi sul futuro andamento del mercato dell’energia hanno spinto l’Enel a rivedere i progetti di adeguamento ambientale di alcune centrale termoelettriche, tra cui quella di Rossano Calabro, valutando il reinserimento del carbone nel ciclo produttivo [1]. A partire dal 2010 sono iniziate le mobilitazioni che hanno coinvolto la popolazione locale, 70 associazioni di categoria, un consiglio comunale congiunto Rossano-Corigliano, alcuni esponenti dell’Associazione Amici del WWF Sila-Greca [2]. Nell stesso anno, il Comitato per la difesa e lo Sviluppo Sostenibile della Sibaritide ha avviato con l’appoggio di associazioni di categoria, sindacati, associazioni civiche e di difesa del territorio, oltre che di privati cittadini una raccolta firme, e ha portato avanti una campagna di sensibilizzazione con la stesura di un documento denominato “OSSERVAZIONI AL PROGETTO DI TRASFORMAZIONE DELLA CENTRALE ENEL DI ROSSANO (CS) D/DA CUTURA DI CUI ALLA PUBBLICAZIONE EFFETTUATA DALL’ENEL PRODUZIONE SPA SUL QUOTIDIANO LA GAZZETTA DEL SUD DEL 30 APRILE 2010” preparato per sostenere le ragioni del coordinamento No Coke Rossano Calabro. [3]. Le principali associazioni di categoria che apponendo la firma al documento hanno appoggiato la campagna No Coke sono state varie cooperative agricole, di pesca, numerose associazioni e l’Università. La mobilitazione No Coke di Rossano Calabro si è unita al coordinamento no coke nazionale composto da i Comitati e le associazioni sorte in opposizione alle centrali a carbone sparse su tutto il territorio italiano. Dal 2012 il movimento è entrato far parte della Rete Stop Enel nata per denunciare e arrestare il modello di sviluppo estrattivista e il modello energetico insostenibile e distruttivo per l’ambiente e promuovere un modello energetico alternativo. A fine settembre 2012, Civitavecchia ha ospitato la seconda assemblea nazionale della Campagna “Stop Enel”, durante la quale hanno partecipato i Movimenti No Coke di Altolazio, Porto Tolle, Spezia e Rossano Calabro [4]. Nel 2013 con l’avanzamento del dialogo sui progressi del progetto di riconversione tra amministrazione locale, sindacati e Enel, Legambiente ha riaffermato la sua forte opposizione alla riconversione a carbone della centrale appellandosi agli amministratori dell’area ionica per la valutazione delle implicazioni ambientali e sanitarie dell’impianto[5]. Il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Andrea Orlando, durante la 19° Conferenza sui Cambiamenti Climatici di Varsavia del 2013, ha annunciato di voler incontrare a Roma le associazioni ambientaliste, favorendo una partecipazione dal basso all’elaborazione di politiche che contrastino i cambiamenti climatici, il Coordinamento Nazionale No Carbone e la Rete Internazionale Stop Enel, apprezzando la proposta del Ministro hanno inviato una lettera chiedendo di poter partecipare all’incontro con una delegazione [6]. Nel 2010 il Ministero dell’Ambiente ha dato parere consultorio negativo alle procedure di VIA presentate da Enel. Nel 2012 la procedura di VIA è stata archiviata dal Ministero dell’Ambiente. (Vedi meno) |